È un paese per vecchi

La sdraio

Ada, 83 anni, ad agosto 84. Sta su una sedia a rotelle.
Ada che ha un cognome slavo e partorita da una signora istriana immigrata prima della guerra, mi dice: bravo Salvini! Vanno cacciati questi che vengono a rubare! A casa loro devono andare!
Naturalmente intende i neri. Ada ha sempre usufruito in passato ed ancora oggi, di servizi e aiuto da Filippini, Romeni, Moldavi, Macedoni, Russi, sudamericani ma i neri no, proprio non li sopporta. Ah! Ada non sopporta neanche i cinesi, ma siccome si vedono poco dalle sue parti se la prende solo con le loro merci.
Ada non è un’eccezione. Ada è la regola oggi.
Per averne conferma basta sfogliare i social dove “vecchi” di 20,30,40,50,60,70,80 anni sbraitano contro l’immigrazione nera: “Porci bastardi” è finita la pacchia!
Anche Francesco, il papa si parliamo di lui, consapevole che molti di questi sono Islamici non ha messo il piede sull’acceleratore della carità cristiana; Lui ha preferito riprendere ultimamente le famiglie colorate ( gay ) che Dio a suo dire non ha creato cosi.
Palla immensa. Siamo tutti figli di Dio nelle più svariate condizioni e forme.
E se Dio calasse davvero sulla terra italiota pochi sfuggirebbero (soprattutto quelli che alla domenica vanno alla messa) alle fiamme dell’inferno.
Inferno, lo è già per alcuni, questo piccolo paese per vecchi, sempre più triste e senza speranza, dove una destra xenofoba ormai governa.
Ormai siamo noi italioti senza più la capacità di godere degli altri, se non sono dello stesso branco. Si branco, tutti omologati.
Si ha come l’impressione che ciò sia dovuto alla difficoltà di parlarsi, come se fosse faticoso farlo e quindi si usano slogan per comunicare ( per questo Salvini ha tanto successo ) cosi non si fa fatica ad usare il cervello per pensare a cosa dire.
Basta ascoltare le conversazioni di gente al tavolo vicino al bar, al ristorante, alle file in banca, a casa di amici; oppure leggere gli articoli sui giornali come “Il Fatto”, dove tutti dicono tutto e il contrario di tutto, per rendersi conto che
non c’e più verità nelle cose e nemmeno la si cerca, si vuole solo avere ragione. Vincere a qualunque costo sull’interlocutore, senza arricchirsi di ciò che il dialogo dà.
Sentiamo poi nelle viscere di questo paese un profondo gelo. Un paese dove amare è dirsi “ti amo” su wathsapp e dove lo donne si uccidono se ti lasciano.
Un paese incapace di capire cos’è l’amore.
In un indimenticabile film degli anni sessanta “Indovina chi viene a cena”, Spencer Tracy alla fine di una serata dove la figlia bianca presenta ai genitori il fidanzato nero, una serata complicata per Tracy, che solo alla fine trova il coraggio di dare la sua benedizione ci ricorda che: solo l’amore sempre l’amore è la risposta giusta perchè da “vecchi” lo si dimentica e ci si rincitrullisce…