Io e i gabbiani

La sdraio

Prove generali di domeniche estive a roma.
La citta è vuota, un venticello più fresco del solito ci da un po refrigerio. Le campane che non si rassegnano non smettono pero di suonare: dan dan dan, come se qualcuno in una domenica di luglio in questa Roma semivuota le prendesse sul serio. In lontananza una flavia coupé bianca strombazza: popi popi mentre fa lo slalom tra un paio di vecchietti sulle strisce.
E quasi sembra un’Italia in bianco e nero fatta da gente più umana che sapeva sognare e dove una vespa faceva la differenza tra la felicita e la speranza.
Non si era mai soli in quell’italia in bianco e nero, si conoscevano i nomi dei vicini di casa, il bar era un ritrovo d’amici e non un dispensatoio triste di aperitivi esotici e fuggiaschi. Mentre mi risveglio e mi guardo intorno a colori, sento starnazzare i gabbiani intorno ai cassonetti debordanti immondizia. Siamo soli io e loro.