Un ballo tragico

La sdraio

Come ci siamo arrivati? Come abbiamo potuto permettere tutto questo?

Una massa di sedicenti politici a capo di un popolo di danzatori di salsa con calzonicini da mare dorati e costumi succinti che agitano attributi maschili e femminili al suono del nostro inno nazionale, mentre l’opposizione inane latita, legata ancora ai battibecchi interni, incapace di mostrare un lato solido.

Come ci siamo arrivati? Sembra un brutto film distopico, invece a guardarlo con un po’ di attenzione, il “servizietto” viene da lontano, hanno cominciato a impartircelo a suo tempo il buon Craxi, che qualcuno forse ricorderà e che probabilmente si rivolta persino lui nella tomba a vedere lo scempio di questo paese che pure ha contribuito a deteriorare, e il buon Berlusca, di professione “ciulatore” in tutti i sensi, che ha portato dal lontanissimo 1979, con le sue tv private e il suo pensiero effimero, un  popolo che avrebbe dovuto tendere alla bellezza e all’accoglienza, per le meraviglie delle sue città e per la conformazione del suo territorio, al più gretto e becero abc del maschio italico, riassumibile ancora adesso, nelle tre F : Figa, Fatturato e Ferrari, la Bibblia del ricco senza cultura e senza ideali, che non è poi tanto lontana dal pensiero che alberga in molti poveri cristi cui è stata raccontata la favola dei cattivi neri che arrivano a spolpare i loro piccoli introiti, mentre gli stessi narratori della favola spolpano le casse dello Stato alla faccia di tutti.

Se non avessimo la memoria cancellata dal lungo erase perpetuato in anni e anni di appiattimento dei cervelli non staremmo in questa situazione.

Quindi, per riassumere: questo non è un momento difficile, un’onda che passerà, un errore, questo è un lavoro di anni e anni, partito dalla stessa domanda che qualcun altro si fece subito dopo la prima guerra mondiale: Come si fotte un paese?  Con la paura, si cerca un nemico, possibilmente inerme, e lo si dà in  pasto al popolo. E intanto si assoldano nani, pagliacci e ballerine per divertire quello stesso popolo con frizzi e lazzi, mentre si gozzoviglia cercando di trarre il massimo vantaggio da tutta l’operazione.

Chi ha votato 5 stelle credendo in un futuro radioso di democrazia diretta e ha ancora un po’ di sale in zucca, capirà l’errore madornale, di aver consegnato un intero paese al nemico endemico di quello stesso paese: la brutalità, l’inciviltà, l’gnoranza.