
Il “Notturno” di Gabriele D’Annunzio è un’opera diversa nella ricca produzione del poeta e scrittore pescarese. Scritta nel 1916, in condizioni di estrema fragilità fisica e psicologica, dopo l’incidente aereo che procurò gravi problemi di vista all’autore, è una sorta di diario, di raccolta di pensieri del presente e del passato, scritti in tono intimista e permeati di sentimenti di profondo affetto nei confronti della madre, della sua terra e della figlia Renata. Fu proprio lei, l’amata “Cicciuzza”, nel “Notturno” chiamata “La Sirenetta”. ad assisterlo nella convalescenza veneziana e fu la prima a mettere ordine nelle sottili strisce di carta dove il poeta aveva redatto solo una riga di testo in ognuna di esse, scrivendo supino, con entrambi gli occhi bendati.
La Biblioteca possiede la prima edizione ufficiale uscita presso Treves nel 1921, con le belle illustrazioni di Adolfo De Carolis.
Fonte: Mibact