Beata ignoranza

Massimiliano Bruno regista di questa commedia è consapevole di aver abbandonato il film alla presenza di due attori di razza che gigioneggiano coi i loro personaggi; due professori di liceo, uno completamente perso e preso nel mondo dei social Gasmann, l’altro Giallini invece al contrario assolutamente estraneo ad ogni tipo di gadget elettronico tanto da aborrire anche l’uso del computer.
Cosa li lega e cosa li fa nemici/amici?
Una donna ovviamente del passato, una donna in comune ma anche una figlia che giocherà un ruolo fondamentale nella storia.
Si sorride più che ridere non ci sono gags a sequenza interrotta ma questo non è negativo nella fruibilità del film né toglie il giusto divertimento che ogni commedia deve garantire e ad onor del vero ci sono anche spunti importanti come la famiglia, l’istruzione, la responsabilità ma rimangono lì senza un approfondimento, superficiali e solo a contestualizzare il racconto.
Giallini e Gasmann stanno ormai assumendo un ruolo nella commedia italiana insieme a Leo e alla Cortellesi che fa ben sperare per il nostro bistrattato cinema italiano.