Il colore nascosto delle cose

Emma è cieca, bella ed ha una voce roca e sensuale ( come la Golino che la interpreta ) e al buio nella scena iniziale, dove lei fa da guida in una strano percorso per chi vuole provare questa sensazione e dove Teo partecipa per caso, la voce di Emma lo incuriosira e intrighera cosi tanto che cerchera di conoscerla nell’unico modo possibile. Si presenta ad una visita nello studio da Osteopata cosi dove lei lavora.
Emma e Teo iniziano cosi un gioco di fioretto incuriositi entrambi uno dall’altro.
Lei: divorziata, ha perso la vista a 16 anni, il dolore non l’ha sconfitta, anzi Emma è piena di attivita di incontri di aiuti dati e ricevuti a costruire il suo mondo di “colori non piu visti” ma un mondo pieno di determinazione.
Lui: un pubblicitario di successo, superficiale, donnaiolo così lontano dal mondo di Emma.
La leggerezza dell’incontro e la ricerca di un equilibrio tra i due mondi è il costrutto del film.
Soldini riesce a non raffigurare in modo patetico Emma, lo fa senza retorica e senza paternalismo. Emma è consapevole della sua diversità ma nello stesso fa di questo una forza di vita anziche una debolezza.
La Golino e Giannini ben diretti sono al limite della loro capacita espressiva.
La storia avra una sua definizione nel finale forse un po scontata e buonista.
Rimane pero in bocca alla fine del film una sensazione di estraneazione dalla storia. Peccato.