
Avevo già in mente da giorni di scrivere qualche riflessione sul tema delle pensioni e leggendo un articolo su repubblica di ferdinando guliano mi sono deciso a farlo.
Il titolo dell’articolo è infatti “le pensioni pagate dai giovani ” ed il tema dell’articolo verte sul presupposto di continui favoritismi da parte di governo e sindacati a favore degli anziani ed in danno ai giovani.
Questo titolo ed anche il contenuto devo dire che non lo condivido affatto, perché’ tutti siamo consapevoli che questa ultima generazione è la prima nella storia che è ad andare indietro rispetto ai propri genitori nelle opportunità lavorative e sociali, e che e’ assolutamente necessario fare qualcosa per migliorare questa situazione, ma supporre che gli interessi degli uni siano contrari ed avversi agli interessi degli altri quasi a creare schieramenti contrapposti, come tanto piace agli italiani, lo trovo non solo ingiusto ma controproducente per entrambe le categorie.
E cerco di spiegarmi, il tema delle pensioni e’ stato molto dibattuto in questi ultimi anni, sappiamo che i conti dell’ Inps presentavano dei rischi e che andavano eliminate delle condizioni
Divenute ormai troppo privilegiate in considerazione dell’allungamento della vita media dei cittadini , ed a fronte di ciò abbiamo avuto diverse riforme sino ad arrivare ad una situazione attuale dove credo nessuno sappia ormai quando potrà andare in pensione ed a quali condizioni, dove si parla di variare di continuo gli indici dell’età pensionistica in base a dati sull’aspettativa di vita e dove si fanno mille considerazioni su quelli che dovrebbero essere lavori più o meno usuranti in base a non si sa quali criteri e mettendo anche qui gli uni contro gli altri diverse categorie di lavoratori.
In tutto questo infatti non si tiene conto a mio giudizio che i problemi legati alle pensioni sono molteplici e non è soltanto allungando i termini dell’ età pensionistica che si risolvono le cose
dobbiamo infatti anche considerare che è un dato di fatto che molte aziende hanno spesso necessità di sfoltire gli organici soprattutto delle persone più anziane , che un ricambio generazionale è opportuno e positivo per tutti aziende, giovani e pensionati che non possiamo pensare di tenere le persone al lavoro fino a settanta anni e non far lavorare i giovani , visto che non c’è, posto per tutti e che quindi gli obiettivi non dovrebbero essere contrapposti ma uniti ; per esempio anche nelle cose più banali non portare troppo avanti l’età pensionabile può essere opportuno in una economia familiare e mi viene in mente il ruolo non secondario dei nonni che accudendo i nipoti consentono spesso alle mamme di poter lavorare più serenamente. in quanto sappiamo quanto sia difficile per molte donne in Italia fare le mamme e lavorare.
In sostanza, lo so che il problema non è facile che è un cane che si morde la coda ma certo non si può pensare di mandare a casa la gente prima per sfoltire gli esuberi e non dar loro la pensione, come è stato brillantemente fatto dalla legge fornero con gli esodati, ma magari cercare di dar loro la possibilità di andare un pò prima rinunciando a qualcosa si potrebbe fare.