Tutti in piedi

Jocelyn ci prova tutto il tempo. Con tutte. Un elenco  infinito di  donne ma soprattutto mente in continuazione. E poi corre corre corre e nel “tempo libero” gestisce un’ azienda di scarpe.

Ha una Porsche rossa fiammante, una casa stupenda ,un amico medico e gay e una assistente un po sciocchina. In casa della madre deceduta da poco, mentre rovista tra i ricordi seduto sulla carrozzina della mamma ha un incontro casuale con la vicina di casa. Julie lo scambia per paraplegico e lo invita ad una grigliata a casa sua dove incontra Florence la sorella di Julie, una violinista con l’hobby del tennis costretta sulla sedia a rotelle.

Questo è l’incipit del film.

Jocelyn  si troverà quindi in una serie di  circostanze a cui proprio non riesce a sottrarsi, che lo spingeranno a sedurla fingendosi paraplegico. Ma qui scatta proprio ciò che non doveva accadere: il sentimento che insorge improvvisamente per la donna e complica  le cose e rimanda  a lungo il momento della verità. Florence donna colta e sensibile, lo costringera alla resa totale.

Insomma una commedia romantica che riposa su una grande menzogna. Una menzogna che procede spedita verso il politicamente scorretto eludendo alla fine ogni insidia e trovando infine la sua misura.

Una commedia  frizzante e al contempo balorda. Protagonista inavvertito del suo film, Dubosc ha cura di offrire ad Alexandra Lamy, saldamente in campo, una ‘partitura’ luminosa. Il suo personaggio avveduto e carismatico compensa a meraviglia la codardia trita del compagno di viaggio.

Tutti in piedi denuncia e dissolve il gioco alla prima sequenza, quando Jocelyn attraversa l’aeroporto col suo fluire ricco e colorato di facce, occasioni e storie diverse che stimolano le sue performance da bugiardo gaglioffo, esaltando il posticcio e rimandando la verità Jocelyn passa il suo tempo a mentire a se stesso per sfuggirsi e sfuggire la vita del cuore. A fornirgli lo scatto esplosivo sono d’altra parte le scarpe running che produce con successo e calza con disinvoltura. Almeno fino al giorno in cui incrocia Florence, eroina romantica e lucida che segna commedia e cuore di un seduttore impenitente.

  • REGIA: Franck Dubosc
  • SCENEGGIATURA: Franck Dubosc
  • FOTOGRAFIA: Ludovi Colbeau-Justin
  • MONTAGGIO: Samuel Danési
  • MUSICHE: Sylvain GoldbergEmilien LevistreXiaoxi Levistre
  • PRODUZIONE: Gaumont, La Boétie Films, Pour Toi Public Productions