cambiare marcia

In un’intervista al settimanale Marie-Claire, lo scrittore francese Yann Moix – tra l’altro vincitore del Goncourt 1996 col suo libro d’esordio Jubilations vers le ciel – ci fa sapere che il corpo delle venticinquenni è decisamente desiderabile anche per un uomo che ha superato la cinquantina, come lui.
Monsieur Moix ha fatto la scoperta dell’acqua calda: i corpi giovani – maschili o femminili che siano – hanno quella che le nonne di un tempo definivano la bellezza dell’asino e non c’è da stupirsi che sia così.
Più interessante semmai è la sua dichiarazione principale, quella che ha fatto indignare mezzo mondo: Moix ci tiene a renderci edotti sulle sue preferenze sessuali in fatto di donne e ci dice che non potrebbe mai amare (lèggasi “fare sesso con”) una donna della sua età, perché a cinquant’anni le donne sono invisibili.
Per rispondere all’assai originale e profondo pensiero, i giornalisti di tutto il mondo hanno fatto a gara per portare esempi di celebri donne cinquantenni sexy, dalla Aniston alla Berry, dalla Bellucci alla Blanchett, e hanno gridato allo scandalo: “come si permette quest’uomo non più giovane né mai stato bello di definire quelle cosce tornite, quei seni, quei glutei sodi, poco appetibili”?
Ai più però è sfuggito il dato essenziale: le donne che hanno superato i cinquanta si dovrebbero davvero offendere perché non le si considera più oggetto sessuale? O piuttosto sarebbe meglio indignarsi a tutte le età per essere “viste” o “ignorate” solo in base agli sguardi vogliosi dei maschi?
Sarà bene uscire da schemi di così bassa considerazione di noi stesse e smettere di sentirci bistrattate se non ci si guarda (più) come merce.
Alle dichiarazioni di un Moix – che pensa e dice quel che pensano e dicono tanti abitanti della terra – sarebbe stato forse meglio rispondere argomentando in maniera costruttiva invece che restare sul suo stesso piano. E approfittare dell’intervista su Marie-Claire per intavolare discussioni virtuose tra donne e con gli uomini sulla possibilità di cambiare insieme la percezione delle differenze.