Le sorprese del decreto “Sblocca Cantieri”

Ormai sembra sicuro che il Consiglio dei Ministri a breve approverà uno dei due atti che dovrebbe portare alla totale riforma del Codice dei Contratti Pubblici .

Con il decreto denominato “Sblocca cantieri”ci si auspica un successivo riordino di tutta la normativa sugli appalti pubblici, da effettuarsi con l’adozione di un decreto legislativo successivo ad una legge delega contenente i principi e i criteri direttivi dettati dal Parlamento.

Alla luce delle ultime notizie pare si voglia tornare ad un unico regolamento (alla stregua del Dpr. n. 207/2010,oggi in parte ancora in vigore), eliminando le linee guida Anac (vincolanti e non) poiché di difficile lettura nonostante di aiuto ed orientamento sia per gli operatori economici che per le stazioni appaltanti.

Dopo una lunga riunione tenutasi venerdì 15 marzo a Palazzo Chigi dal Governo con i Presidenti delle Regioni, Anci, Upi, Ance, Confindustria, Cna e Confartigianato, e con i sindacati Cisl, Uil, Ugl, Confael e Confasal,le notizie emerse non appaiono molto incoraggianti; difatti da un lato la previsione di una “deregulation” con meno sistema di controlli e di garanzie, lascia perplessi sul fronte della corruzione, e dall’altro lato consegnare tutte le opere pubbliche bloccate alle procedure di emergenza, attraverso l’adozione di un decreto legge, sicuramente non è la panacea di tutti i mali .

Dunque il decreto legge sblocca cantieri, che si adotterà nelle prossime giornate prevede alcune modifiche urgenti:

1) possibilità di affidare i lavori non solo di manutenzione ordinaria ama anche straordinaria, sulla base del progetto definitivo;

2) inserimento della polizza assicurativa per la copertura dei rischi professionali a carico dell’amministrazione, in caso di affidamento della progettazione a dipendenti interni;

3) inserimento dei CAM solo per le opere di importo superiore alle soglie comunitarie;

4)estensione dell’anticipazione da corrispondere all’appaltatore anche per i servizi e le forniture;

5) innalzamento delle soglie per gli affidamenti diretti senza gara;

6) semplificazione per l’accesso delle PMI;

7)chiarimento dei requisiti che deve possedere l’o.e. in tema di appalto integrato di progettazione ed esecuzione, prevedendo altresì l’obbligo del pagamento diretto al progettista che collabora con l’appaltatore;

8)rimodulazione per l’individuazione dei membri delle commissioni nel caso di aggiudicazione con il criterio dell’OEPV;

9)estensione della facoltà di utilizzo del criterio di aggiudicazione del prezzo più basso per i lavori di importi inferiori alle soglie comunitarie, quando l’affidamento degli stessi avviene in generale sulla base del progetto esecutivo e per i lavori di manutenzione ordinaria;

10)modifica degli algoritmi relativi alla soglia di anomalia;

11) eliminazione della quota del 30% dell’importo complessivo dei lavori, come limite al subappalto;

12) incentivazione di alcune attività espletate all’interno del’amministrazione (progettazione,coordinamento della sicurezza in fase di progettazione ed esecuzione, di verifica preventiva della progettazione all’interno di quelle attività incentivate con la percentuale del 2%;

Aspettiamo dunque il decreto legge “Sblocca cantieri” ed il decreto legislativo per ritrovare un po’ di chiarezza, messa in crisi soprattutto negli ultimi mesi.