Spiragli di raziocinio

In questo incedere a balzi sbilenchi che muove la società dei consumi e dei social, una dinamica paurosa verso l’abisso sembrava aver preso il via: lo dimostravano frasi, dichiarazioni, progetti di legge, pensieri tornati indietro di decine di anni. Sembrava essersi messa in moto una enorme trituratrice di diritti. Tante vittorie sudate potevano essere risucchiate da una mannaia ideologica senza vergogna.
Le prime a farne le spese, come sempre, sarebbero state, secondo quel progetto, le donne.
Dopo il congresso di Verona, che a quanto pare, non è stato un successone, sembra che qualcosa sia rientrato.

Intanto la folla che premeva fuori, a dimostrare che quel modo di pensare nel 2019 non è sopportabile, era colorata, allegra, combattiva ma con garbo, e ha fatto da argine ad un altro gruppo – tenuto cautelativamente fuori del congresso – fatto di donne dolenti con statue di madonnine al seguito, di predicatori di una cristianità medievale, di portatori di cilicio che minacciavano la venuta di un dio vendicativo, l’ingresso di satana nelle cucine degli omosessuali e l’arrivo della peste per i liberi pensatori. Un gran bel circo composto da persone che fino a pochissimo tempo fa avremmo pensato affette da problemi psichici seri.

Ciononostante, volendo rispettare il pensiero di tutti, continuo a dire che, come non si può imporre a nessuno, se non con la violenza, il divorzio, l’aborto, l’omosessualità, allo stesso modo non si dovrebbe imporre a nessuno di mantenere ob torto collo un matrimonio che fa acqua da tutte le parti, di tenere a tutti i costi un figlio che non si può avere, di amare una persona di sesso diverso per cui non si prova alcuna attrazione.
E’ semplicistico lo so, ma certe volte un concetto sano e banale come questo può aiutare….