Istanbul, convertita in moschea anche l’antica chiesa di San Salvatore in Chora

In Turchia c’è un altro caso simile a quello di Santa Sofia, l’antica basilica cristiana convertita in moschea a luglio: oggi il presidente turco, Recep Tayyip Erdoğan, ha firmato un decreto per trasformare in moschea un’antica chiesa ortodossa (che fino a oggi era un museo), quella di San Salvatore in Chora, uno dei più straordinari edifici bizantini esistenti. La chiesa si trova a Istanbul e risale al V secolo dopo Cristo, anche se fu ricostruita come la vediamo oggi in più fasi nei secoli successivi (fu rimaneggiata fino al Trecento, anno in cui fu decorata con mosaici e affreschi che sono tra i capolavori prodotti nell’Impero d’Oriente governato dalla dinastia dei Paleologi). La chiesa diventò una moschea nel 1511, per essere poi trasformata in un museo (il Kariye Müzesi) nel 1958, dopo che un gruppo di studiosi americani si prodigò per far restaurare i mosaici: da allora, per sessantadue anni, San Salvatore in Chora era rimasta, appunto, un museo.

Anche per San Salvatore in Chora l’iter è stato lo stesso di Santa Sofia: il massimo tribunale amministrativo della Turchia, lo scorso anno, ha dichiarato l’illegittimità dell’utilizzo dell’edificio come museo, e il decreto del presidente della Repubblica ha dato oggi il via alla conversione.

Il provvedimento arriva incurante della dura presa di posizione dell’Unesco contro la trasformazione in moschea della basilica di Santa Sofia. Il governo decide così di colpire un altro simbolo della Turchia laica e di trascurare gli avvertimenti che arrivano dalla massima organizzazione delle Nazioni Unite per la cultura. Santa Sofia ha già riaperto al culto islamico a fine luglio, mentre per San Salvatore in Chora l’idea è quella di farvi risuonare le prime preghiere in settembre. In Santa Sofia, per rendere la struttura compatibile col culto musulmano, alla fine si è deciso di coprire i mosaici e le decorazioni con grossi teli solo durante le funzioni religiose, mentre quando non si prega i turisti possono vedere le opere conservate nell’antica chiesa. Per San Salvatore in Chora la soluzione sarà probabilmente la stessa.